Mentre si dorme, una parte del cervello si sveglia e si attiva in modo insolito, determinando alcuni disturbi del sonno.
Sono eventi indesiderati, inattesi, che rendono il sonno una specie di vita parallela, di cui non si ha coscienza. Possono durare pochi secondi o al massimo qualche minuto.
Nella "fase rem" si interpreta il sogno, mentre nella "fase non rem" si diventa sonnambuli.
Durante la prima fase rem, l'attività del sogno è legata a movimenti oculari rapidi.
Durante la seconda fase invece, i movimenti oculari sono lenti o assenti e alcune parti del cervello rimangono addormentate mentre altre si svegliano coinvolgendo il sistema motorio, emozionale, percettivo. Nulla è controllato dalla coscienza, infatti colpisce più i bambini.
Il sonnambulismo colpisce i bimbi tra i 6 e i 10 anni: il piccolo si alza, cammina, apre le porte e magari mangia, tutto ad occhi aperti. Invece intorno ai 2 anni, i bimbi possono essere interessati dal terrore notturno: urla, pianti e paura. In queste situazioni, è importante che il genitore non si spaventi, ma tranquillizzi il bambino cercando di non svegliarlo.
Gli adulti invece hanno più incubi, causati da stress o eventi traumatici.
Una cosa è certa: dormire ad orari regolari, conducendo uno stile di vita più equilibrato e con una sana alimentazione, ci aiuterà a dormire meglio.
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