Sono
infinite le storie che narrano di un sonno
indotto (già
nel V secolo a.C. Clearco racconta di “letargia indotta”), anche
con l’ipnosi, per compiere furti o addirittura per asportare organi
da rivendere al mercato nero. Ma da tempo immemore il sonno è usato
come arma, anche come arma di guerra…
La
privazione
del sonno o
veglia
forzata,
è un antico sistema di tortura usato per scoprire i segreti dei
nemici. Ma… il sonno va in guerra con i soldati; e qualcuno lo
considera un ostacolo alle mire di conquista e ai pericoli della
battaglia. Ecco allora che numerosi esperimenti
sul sonno
(almeno
così si narra) sono stati condotti sui soldati, fino ad arrivare
alla più recente commercializzazione della “pillola che cancella
il sonno”, testata da militari che sono riusciti a non
dormire per 96 ore di fila.
Attenzione
però: non dormire può provocare danni gravissimi e generare
allucinazioni, dubitate delle rassicurazioni di chi produce farmaci
anti-sonno. La storia più inquietante (e meno credibile) che circola
sul tema, arriva dalla Russia. Si narra che negli anni '40 un gruppo
di scienziati al servizio dell’esercito,
rinchiuse
in una stanza alcuni prigionieri politici e tenendoli svegli per 2
settimane grazie alla diffusione di un gas stimolante. Quello che
successe fu un vero incubo…
Il
consiglio che vogliamo dare è uno solo: amate il vostro sonno, non
fategli la guerra e possibilmente non fate la guerra a nessuno.
Meglio dormire che combattere, sempre.
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