mercoledì 27 settembre 2017

DAL FURTO ALLA GUERRA: IL SONNO COME ARMA





Sono infinite le storie che narrano di un sonno indotto (già nel V secolo a.C. Clearco racconta di “letargia indotta”), anche con l’ipnosi, per compiere furti o addirittura per asportare organi da rivendere al mercato nero. Ma da tempo immemore il sonno è usato come arma, anche come arma di guerra…
La privazione del sonno o veglia forzata, è un antico sistema di tortura usato per scoprire i segreti dei nemici. Ma… il sonno va in guerra con i soldati; e qualcuno lo considera un ostacolo alle mire di conquista e ai pericoli della battaglia. Ecco allora che numerosi esperimenti sul sonno (almeno così si narra) sono stati condotti sui soldati, fino ad arrivare alla più recente commercializzazione della “pillola che cancella il sonno”, testata da militari che sono riusciti a non dormire per 96 ore di fila.
Attenzione però: non dormire può provocare danni gravissimi e generare allucinazioni, dubitate delle rassicurazioni di chi produce farmaci anti-sonno. La storia più inquietante (e meno credibile) che circola sul tema, arriva dalla Russia. Si narra che negli anni '40 un gruppo di scienziati al servizio dell’esercito, rinchiuse in una stanza alcuni prigionieri politici e tenendoli svegli per 2 settimane grazie alla diffusione di un gas stimolante. Quello che successe fu un vero incubo…
Il consiglio che vogliamo dare è uno solo: amate il vostro sonno, non fategli la guerra e possibilmente non fate la guerra a nessuno. Meglio dormire che combattere, sempre.





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