Alle
ore 15:27 scatta l'ora X della sonnolenza in ufficio.
Secondo
una ricerca condotta su mille lavoratori italiani, il calo energetico
riguarda 9 lavoratori su 10 dopo
il pranzo, con una riduzione "fisiologica" della
produttività aziendale. Il
58% di loro prende il caffè, il 17% schiaccia un pisolino, mentre
solo il 5% fa attività fisica.
Sono
i dati che emergono da una ricerca realizzata da Brooks Running,
condotta su mille lavoratori italiani tra i 18 e i 65 anni.
Se
osserviamo i dati regione per regione,
si trovano diverse sorprese: in testa alla classifica della
sonnolenza più insidiosa si trova il Veneto,
con il 96,4% degli intervistati che "crollano", seguito
dalla Calabria (94,9%) e dall'Emilia Romagna (94,4%).
L'altra
sorpresa viene dalla durata della crisi di sonno: il picco maggiore è
in Trentino Alto Adige con il record di 38 minuti e 45 secondi, ben 4
minuti in più della Sicilia. Più arzilli i molisani, con 22 minuti
e 30 secondi.
Dall'indagine
emerge che l'84% degli intervistati non svolge alcuna attività
fisica durante la giornata, mentre in media si trascorrono 5 ore e 7
minuti al giorno seduti alla scrivania, con un picco, per il 20%, di
ben 8 ore giornaliere senza alzarsi.
Muoversi,
fare attività fisica, meglio ancora una corsetta, in pausa pranzo
può aiutare a evitare la crisi o comunque ad attenuarla. Secondo uno
studio condotto da alcune Univerità europee, chi fa sport in pausa
pranzo all'aria aperta, nella natura, ritorna al lavoro più
rilassato e con livelli di stress più bassi. Perciò, alcune aziende
europee si stanno attrezzando per organizzare delle pause pranzo di
corsa, proprio per migliorare la produttività dei dipendenti.
“Una
'pausa corsa' ha il potere di trasformare una giornata all'insegna
della noia e dello stress in qualcosa di completamente diverso" spiega il persona trainer Daniel Fontana. "Correre per almeno 30 minuti durante la pausa pranzo lascia addosso una sensazione di felicità e motivazione immediata in termini di energia nel corso della giornata".
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