Secondo
un recente studio scientifico, l'insonnia crea problemi di
ipertensione; il rapporto tra sonno ed ipertensione è complesso,
entrano in gioco sia la quantità che la qualità del sonno.
Durante
il riposo notturno si attraversano 5 stadi di sonno, alcuni
superficiali, altri più profondi. Se però si dorme abitualmente poco
(meno di 5 ore a notte), aumenta l'attività del sistema nervoso,
determinando nel tempo, un incremento della pressione e del rischio
di aritmie e cardiopoatie. Fa male anche dormire in modo frammentato,
con microrisvegli frequenti. Ma anche chi non riesce abitualmente a
dormire a sufficienza per motivi di lavoro, è da considerarsi un
soggetto a rischio.
Il
consiglio è quello di rivolgersi ad un esperto in cardiologia o ad un
internista.
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